Bolgheri è un comune dell’Italia centrale e frazione di Castagneto Carducci, un comune della provincia di Livorno, nella Regione Toscana. Un paesino elegante e affascinante, dove i suoi grandi protagonisti non sono né una chiesa né dei monumenti…Le principali attrazioni della città sono la famosa strada dei Cipressi di Bolgheri e il vino Sassicaia.
Valentino ed io, oltre ad amare i viaggi enogastronomici siamo appassionati di vino. Ci piace girare le cantine e scoprire il suo processo di affinamento; sentire l’odore e toccare le botte di legno che conservano questo raffinato liquido.
Ecco perché non potevamo che andare a Bolgheri, perché proprio lì è nato uno dei vini più celebrati al mondo: il Sassicaia.
Indice
Arrivare a Bolgheri: il viale dei Cipressi
All’interno della costa toscana, a meno di 10 km dal mare in provincia di Livorno, troviamo il piccolo e prezioso borgo di Bolgheri, una frazione di Castagneto Carducci.
Per raggiungere il paesino di 400 abitanti, bisogna passare attraverso una delle strade più belle d’Italia, il magico Viale dei Cipressi: una stretta strada di quasi 5 km fiancheggiata da alti e secolari cipressi, che dalla Via Aurelia, vi porterà proprio di fronte alla porta d’ingresso.
Questa strada è stata nominata monumento nazionale, dichiarata bene d’interesse artistico e storico e patrimonio paesaggistico per la sua bellezza idilliaca.
Questo percorso è celebrato da uno dei maggiori poeti italiani dell’Ottocento, Giosuè Carducci. La storia narra che lui, mentre tornava a Bologna in treno, ha visto scorrere dal finestrino questo splendido paesaggio e questo viale suscitò in lui ricordi e sensazioni accompagnate da un profondo senso di rimpianto.
Nei suoi versi scrive: ”Quel tratto della Maremma che va da Cecina a San Vincenzo è il cerchio della mia fanciullezza e della mia prima adolescenza. Ivi vissi, o, per meglio dire, errai, dal 1838 all’aprile del 1849″
E continua:”I cipressi che a Bolgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti, mi balzarono incontro e mi guardar”.
Quelli che vediamo oggi non sono però gli alberi visti da “Carducci bambino”, in quanto in quell’epoca i cipressi non arrivavano ancora sino a Bolgheri. Il tratto di strada da S. Guido a Capanne non era ancora stato completato.
La sistemazione venne attuata a partire dal 1831 dal Conte Guido Alberto Della Gherardesca, pioniere di un’agricoltura moderna. Ma fu solo nel 1832, quando il Granduca fece visita alla nobile famiglia toscana, che la strada fu sistemata e finita.
Abbiamo sentito in paese che il numero di cipressi lungo i 4962 m di strada (dall’Aurelia al romitorio di S.Sebastiano, a 250 m dal castello), è di circa 2540 piante, che arrivano fino a 15/16m d’altezza.
Il Castello di Bolgheri Della Gherardesca e la sua Torre Merlata
Il villaggio non offre molte attrazioni, ma avvicinandosi al paese inizierete a vedere l’incantevole castello di origini medievali, incastonato tra gli alberi. Sopra la porta noterete un grande stemma della famiglia Della Gherardesca, che fu proprietaria del castello nel XII secolo.
Purtroppo nel 1496 l’intera città ed il castello furono distrutti dall’Imperatore Massimiliano. Solo nel ‘500 fu ricostruito per mano di Simone Maria della Gherardesca.
Il castello che vediamo oggi ha una forma settecentesca con tocchi ottocenteschi, con la sua bella Torre Merlata, che sembra quasi uscito da una favola. Attualmente è di proprietà della famiglia dei conti Zileri Dal Verme.
Il centro del paese possiede caratteristiche case in pietra, piccole botteghe di prodotti enogastronomici, molti ristorantini e enoteche. Inoltre, nella piazza principale troverete la casa dove visse Giosuè Carducci da bambino!
La visita al borgo è interessante, è tutto incantevole! È il tipo di città da scoprire con calma, perché ci offre una tranquillità senza pari!
Bolgheri e il vino Sassicaia
Ovviamente le star della città sono le cantine e il prestigioso Sassicaia. Non potevo non cominciare dalla cantina più visitata, la più famosa e tradizionale di Bolgheri: la Tenuta San Guido, dove è nato il Sassicaia!
Cantina Tenuta San Guido
Tutto è iniziato da qui, alla Tenuta San Guido. Questo meraviglioso vino è creazione del Marchese Mario Incisa della Rocchetta.
Fin da quando aveva vent’anni, il marchese voleva produrre un vino dalla forte personalità, un po’ come i vini di Bordeaux. La sua parentela con la famiglia Antinori gli fece conoscere l’enologo Giacomo Tachis, che fu il suo mentore in questa missione e con il quale avviò la produzione del primo taglio rosso bordolese della storia di Bolgheri.
Dopo molte ricerche e studi, nel 1944 presero la decisione di piantare i semi di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. La sfida più grande, però, è stata il terreno: a differenza del suolo francese, il terreno sassoso di Bolgheri poteva respingere le piantine, ma con sorpresa di tutti (e sollievo!) funzionò a meraviglie!
La parola Sassicaia potrebbe essere tradotta come “terreno roccioso”, in quanto deriva dalla parola sassi, ovvero un vino nato da un terreno roccioso.
I Primi Vigneti di Sassicaia
Le prime viti furono piantate nel 1944, poi, tra il 1947 e il 1967, il vino fu prodotto solo per il consumo familiare.
Ma il vino era così impeccabile che nel 1968, venne venduto al pubblico la prima annata di Sassicaia. Non ci è voluto molto per diventare un vino prestigioso, perché diverso da tutti quelli prodotti finora in Italia.
Vino con Denominazione DOC
Con il lancio del vino e la sua improvvisa fama, il critico Gino Veronelli andò a controllarlo e si innamorò perdutamente!
Il Sassicaia era inizialmente classificato come Vino da Tavola; non ci volle molto per diventare IGT e, per il suo alto livello qualitativo, divenne un mito dei vitigni italiani, finché nel 2013 i 75 ettari da cui provengono le uve utilizzate per questo vino, hanno dato origine alla denominazione DOC.
Se avete mai sentito il termine Supertuscany, sappiate che il padre di tutti loro è il Sassicaia. Il vino è relativamente nuovo, ha solo 51 anni, ed è nato da un progetto, non da una tradizione, ma non lascia nulla a desiderare dagli storici vini italiani che lo accompagnano nelle migliori carte dei vini del mondo.
Il Sassicaia è ottenuto con uve Cabernet Sauvignon 85% e Cabernet Franc 15%, raccolte sempre accuratamente a mano prima di raggiungere la piena maturazione. In questo modo riescono a mantenere tutte le caratteristiche organolettiche, la sua delicatezza e eleganza.
Il processo di vinificazione del Sassicaia
Il processo di vinificazione avviene a temperatura controllata tra 30°C e 31°C per un periodo di due settimane, poi il vino matura per circa 24 mesi in botti di rovere francese e, infine, viene affinato in bottiglia di vetro scuro, prima essere immessi sul mercato.
Ha un colore rosso rubino intenso, un profumo ricco, elegante e maestoso, ha un sapore intenso, voluminoso, equilibrato e la sua struttura è straordinaria.
È perfetto per accompagnare piatti di selvaggina, alcuni formaggi stagionati, noci e funghi porcini.
Oggi vengono prodotti circa 200.000 bottiglie all’anno e il suo prezzo medio si aggira sui 150/160 euro. Però quando si parlano di bottiglie delle migliori annate bisogna essere disposti a spendere più di 2.700 euro, sempre che ci si accontenti della versione “normale”.
La black edition infatti, del 2013, costa ben 5.500 euro.
Visitare Bolgheri: la mia opinione
Bolgheri vi trasporterà in un altro tempo: un luogo tranquillo, affascinante e pieno di sapore. È una tappa imperdibile per chi va in Maremma ed è amante dei viaggi enogastronomici.
Ovviamente è piccolino come paese, quindi bastano poche ore per girarlo tutto. Consiglio una degustazione alla Tenuta San Guido, ovviamente su prenotazione.
Un’altra bella cosa da fare sarebbe scoprire anche i dintorni, come Suvereto (vi parlerò in un post dedicato!), Populonia, Baratti e Volterra!
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